Politica
Covid 19, Pullara: “Temo che la sanità siciliana sia impreparata ad affrontare lo tsunami”
-
Scritto da
Angelo Augusto
“Siamo impreparati di fronte a uno tsunami, non resta che fare insieme tutto il possibile per non peggiorare una situazione già fuori controllo”.
Lo scrive Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Sanità all’Ars.
“La seconda ondata dell’epidemia – aggiunge Pulara – è uno tsunami che stando alle notizie diffuse dalla stampa ha trovato impreparato il sistema sanitario. In questo contesto la politica deve fare il suo dovere con spirito di servizio e con proposte utili a trovare soluzioni. Per questo intendo proporre all’ufficio di presidenza della Commissione Sanità di avviare un giro di verifica presso le singole strutture sanitarie della nostra isola, ricorrendo al frazionamento dei deputati per provincia di appartenenza al fine di velocizzare e meglio contestualizzare l’attività di verifica e monitoraggio”.
“Da più parti negli ospedali – aggiunge il deputato regionale licatese – ma anche nel servizio emergenza urgenza si registrano criticità organizzative, strutturali e funzionali, nonché lamentele da parte del personale per disfunzioni e carenze. Non si può negare che la seconda ondata della pandemia abbia trovato il sistema sanitario regionale impreparato a fronteggiarla e ciò al netto dei proclami e delle rassicurazioni arrivate più volte dal governo regionale ed in particolare dall’assessore Razza. Cosi come non si può negare che se a marzo l’essere stati presi di sorpresa poteva giustificare le criticità oggi non più. Prematuri i toni trionfalistici al tempo utilizzati poiché tratta vasi legati a pochissimi casi di contagio. Diversamente nella seconda ondata, evidenziatasi a partire dalla terza decade del mese di ottobre, non trova giustificazione il ritardo del sistema sanitario regionale nella gestione del paziente covid e non covid nonché l’affanno del sistema emergenza urgenza. Infatti non può trovare giustificazione l’abbandono al proprio destino dei pazienti cronici o fragili, ovvero la sospensione dell’attività di prevenzione, solo per citare alcune macroaree di intervento non più perseguite”.
“Non possono – aggiunge Pullara – in tal contesto rimanere inascoltate le grida di allarme lanciate da operatori e sindacati provenienti da varie realtà provinciali e locali. Ritengo che in questo momento la politica deve essere particolarmente presente e fare sentire anche fisicamente la propria vicinanza. Durante il primo lockdown utilizzai la metodologia di recarmi in solitudine presso tutte le strutture sanitarie agrigentine, cosa che non è escluso che ritornerò a fare a breve. Cosa sta accadendo nei nostri ospedali? Voglio però proporre in ufficio di presidenza della commissione sanità di avviare velocemente un giro presso le singole strutture sanitarie di tutte le province piuttosto che limitarsi ad audizioni rimanendo chiusi nei palazzi. Anche ricorrendo al frazionamento dei deputati per provincia di appartenenza, fatte salve le realtà metropolitane, al fine di velocizzare e meglio contestualizzare l’attività di verifica e monitoraggio, Questo lo dico prendendo come caso emblematico la realtà dell’agrigentino dove il governo regionale, dopo avere individuato e comunicato, molti mesi addietro alla commissione sanità la trasformazione dell’ospedale di Ribera in hospital covid, oggi risulta ancora in fase di allestimento, tralasciando solo per un attimo la querelle sulla presenza o meno della fondazione Maugeri. Ovviamente in assenza di un ospedale dedicato come da comunicazione e rassicurazione ha una chiara ricaduta negativa su gli altri nosocomi a partire da quello di Sciacca in pratica trasformato in Hospital covid. La situazione è drammatica perché gli ospedali sono al collasso”.
“Sembra che i reparti Covid dei nostri ospedali siano oggetto di segreto di stato. Occorre fare luce, – conclude Carmelo Pullara – non per fare una critica in questo momento ,ma affinchè subito dopo si possano tirare le somme senza infingimenti o cartine al tornasole”.