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Agostino De Caro

Attualità

Migranti, la Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo si schiera contro l’ordinanza di Musumeci

Agostino De Caro, arcivescovo della Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo, interviene per “prendere le distanze da quanto emanato dal Governatore in quanto reputa tale ordinanza moralmente ed eticamente lontana dal sentire comune e dalla cultura del posto e reputa altresì tale atteggiamento assolutamente finalizzato ad una propaganda politica e non al benessere della Regione”.

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Il riferimento è, ovviamente, alla decisione del governatore della Sicilia, Musumeci, di vietare l’ingresso di migranti nell’ìsola e di chiudere gli hotspot.

“La Sicilia da sempre è stata terra di frontiera e di accoglienza contro ogni tentativo di razzismo. Nonostante negli ultimi tempi tra la nostra gente si sia insinuato il verme del dubbio e della paura, il calore e l’amore del popolo siculo non ha mai smesso di riscaldare i più afflitti. Sicuramente – aggiunge De Caro – bisognerebbe lavorare in sicurezza, custodendo i cittadini da eventuali problemi, tuttavia non va mai dimenticato il senso importante dell’accoglienza. La Sicilia non può diventare un “cimitero” e la nostra gente non può portarsi il peso o il rimorso dell’abbandono di chi chiede aiuto. Come cristiani dobbiamo obbedire al comandamento del Maestro: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi…”(Mt25,31-46)”. “Come battezzati – aggiunge Agostino De Caro – dobbiamo essere in grado di riconoscere Cristo nel sofferente, nel povero, con la consapevolezza che, servendo i più deboli, stiamo servendo Lui. Non dobbiamo essere impiegati della carità bensì innamorati di Cristo. Pertanto, imploriamo e supplichiamo i responsabili e le Autorità civili a ravvedersi e a sforzarsi di trovare misure di contenimento, affinché l’accoglienza incondizionata possa continuare ad essere una caratteristica del popolo siculo e dell’intera Italia. Auspichiamo anche l’intervento dell’Europa che ha il dovere morale di non abbandonare questa terra che vive anche il dramma dell’“abbandono” da parte delle Autorità dell’Unione Europea. Con cuore amareggiato continuiamo a pregare il Signore di illuminare con il suo Spirito i nostri Governanti

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