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Una volante della polizia

Cronaca

Blitz antidroga “Casuzza”, determinante per le indagini della Mobile il ruolo di due ragazze

Si chiama “Casuzza” il blitz antidroga condotto stamani dalla Squadra Mobile di Agrigento, diretta dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, con l’esecuzione di 15 misure cautelari personali tra i comuni di Agrigento, Favara e Canicattì.

L’operazione è stata coordinata da Luigi Patronaggio, capo della Procura di Agrigento, e dai pubblici ministeri Gloria Andreoli e Sara Varazi. Indagini alle quali ha partecipato la sezione Narcotici della Questura di Agrigento, con la supervisione del vice dirigente Giovanni Franco.

“Le attività investigative sono partite – si legge nel comunicato stampa della Questura – da due giovani donne le quali, attenzionate dalla Squadra Mobile, hanno disvelato una fitta rete di spaccio di stupefacenti di varia natura, gestita con spregiudicate modalità imprenditoriali, alla luce del sole ed anche in luoghi della città sensibili e per tale ragione considerati quali aggravanti dal Codice Penale. Le investigazioni sulle donne hanno permesso di allargare le indagini su numerosi altri soggetti che collaboravano con le stesse o erano loro fornitori. Durante le indagini sono stati effettuati numerosi sequestri di stupefacente di vario tipo; inoltre, diversi sono stati gli acquirenti che, monitorati durante l’acquisto, seguiti e trovati in possesso dello stupefacente, non hanno potuto far altro che confermare le ipotesi investigative degli inquirenti”.

“Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. Alessandra Vella, sono riepilogati – si conclude il comunicato stampa – 72 episodi criminosi, relativi ai 21 indagati; tra costoro nove sono destinatari della misura degli arresti domiciliari, quattro dell’obbligo di dimora, uno del divieto di soggiorno nel comune di Agrigento ed uno dell’obbligo di presentazione alla P.G.”.

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