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Siglato l’accordo con l’Asp, i volontari della Croce Rossa opereranno al pronto soccorso di Licata

Azienda sanitaria provinciale di Agrigento e Croce Rossa Italiana insieme per “migliorare l’umanizzazione della presa in carico del paziente”.

I due enti hanno siglato una convenzione per “potenziare il servizio di accoglienza nei pronto soccorso dei cinque presìdi ospedalieri della provincia”.

I volontari della Croce Rossa Italiana, dunque, saranno presenti anche al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, a partire dal prossimo mese di gennaio e per due anni.

“Secondo quanto concordato nel protocollo d’intesa, sottoscritto dal direttore generale facente funzioni Asp, Alessandro Mazzara, e dal segretario regionale del Comitato Sicilia CRI, Giuseppe Giordano, due operatori della Croce Rossa, riconoscibili dalla divisa e da un apposito tesserino, andranno ad affiancare – si legge in una nota dell’azienda sanitaria – il personale ASP integrando i servizi di accoglienza dei pazienti attraverso due turni giornalieri, dalle ore 10 alle ore 22, garantiti per tutti i giorni della settimana inclusi i festivi”.

“Il personale Croce Rossa Italiana – si legge ancora nel documento – avrà il compito di intercettare il disorientamento e i bisogni espressi ed inespressi dei pazienti, rispondere alla domanda di informazione e alle necessità sia dell’utente che dell’accompagnatore, assicurare la somministrazione dei moduli per l’acquisizione del consenso informato e la raccolta dei dati ai fini della rilevazione della qualità percepita dal cittadino, facilitare l’accesso dei codici rosa, ovvero delle persone vittime di violenza di genere e di maltrattamenti, fornire assistenza privilegiata ai bambini ed agli adolescenti”.

“La convenzione tra ASP e Croce Rossa Italiana si inscrive all’interno del più generale protocollo d’intesa sottoscritto tempo addietro tra l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, e il Comitato Regionale CRI nell’ambito delle azioni finalizzate – conclude l’Asp – a ridurre il sovraffollamento e a migliorare la fruizione dell’assistenza sanitaria nei pronto soccorso che registrano un numero di accessi annui superiore ai ventimila”.

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