Cronaca
“Insieme a dei complici aveva picchiato e rapinato un’anziana”, oggi è tornato in carcere
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Scritto da
Angelo Augusto
Erano penetrati in un’abitazione, avevano rapinato e picchiato un’anziana signora, e poi erano scappati rubandole pure l’auto.
Di questo era accusato un gruppo di persone. L’episodio si sarebbe veiricato il 15 di aprile del 2018. Ora uno dei presunti autori di quel colpo è tornato in carcere. Si tratta del rumeno di 20 anni Alexandru Ionut Ungureanu.
Ad arrestarlo, oggi, sono stati i carabinieri della stazione di Naro che hanno operato in collaborazione con la sezione radiomobile della compagnia di Canicattì. I militari hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento.
“L’uomo è ritenuto responsabile – scrive il comando provinciale dell’Arma – di aver partecipato, insieme con altri complici, a un’efferata rapina avvenuta il 15 aprile 2018 in una villetta nelle campagne di Naro. I malviventi, all’epoca, si erano introdotti nell’abitazione mentre all’interno era presente la proprietaria, un’anziana signora che fu minacciata e malmenata in uno scenario che ricorda scene da film. Si dileguarono dopo aver rapinato la povera malcapitata, sottraendole anche l’auto. La donna, che aveva riportato serie ferite, era riuscita a chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine ritrovando il suo cellulare che fortunatamente non era stato portato via dai rapinatori”.
“I carabinieri, intervenuti immediatamente sul posto, nel giro di pochi minuti, si misero sulle tracce dei malfattori, rinvenendo, dopo ore di ricerche, l’autovettura della signora, utilizzata – si legge ancora nel comunicato stampa – dai rapinatori per scappare. Decisivi per le indagini, furono i rilievi tecnici effettuati, sulla vettura rinvenuta, dai carabinieri specializzati nelle indagini scientifiche ed in servizio al Nucleo Investigativo di Agrigento. Infatti, durante gli accertamenti svolti, i militari dell’Arma sono riusciti a esaltare una buona impronta digitale. Inviata al Ris di Messina, dopo gli accertamenti attraverso le banche dati, l’impronta era infatti risultata appartenere al romeno arrestato. Il rapinatore era stato rimesso in libertà per decorrenza dei termini dopo il suo arresto avvenuto lo scorso mese di luglio. Oggi, torna dietro le sbarre al carcere di Agrigento”.