Attualità
Democrazia partecipata: Comune ed associazioni vogliono il regolamento sui beni comuni
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Scritto da
Angelo Augusto
Si va verso il Regolamento sui beni comuni.
La questione è stata affrontata oggi nell’aula consiliare, nel corso di un incontro voluto da amministrazione comunale, Pro Civis e Cesvop, ed al quale ha partecipato un nutrito numero di associazioni cittadine.
Per il Comune c’erano il sindaco Pino Galanti, l’assessore ai Servizi Sociali e Democrazia Partecipata Violetta Callea, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Russotto ed alcuni consiglieri. Per le associazioni erano presenti: Associazione archeologica licatese, Opa, Inner Wheel, Cusca, Aido, Cittadinanza attiva, Unità territoriale Croce Rossa Italiana, A Putia du Cuntastorie, Toponomastica Femminile, Procivis Licata, Oratorio Sabuci, Benemerite e Associazione Carabinieri, A Testa Alta, Cif e Wwf.
Sono state le esperte della Cesvop ad illustrare il regolamento che successivamente dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, prima di diventare un utile strumento di democrazia partecipata.
Consiglieri comunali ed associazioni si sono detti disponibili a lavorare per raggiungere l’obiettivo.
Per Violetta Callea “l’incontro è servito a dare informazioni e chiarimenti sia alle associazioni che ai consiglieri comunali, su un regolamento che intendo a breve portare all’approvazione della giunta e poi del consiglio comunale, strumento amministrativo basato su un concetto di amministrazione nuovo, cioè un’amministrazione condivisa, fondata sul principio di sussidiarietà orizzontale. Credo che una volta approvato, come mi auguro, questo regolamento permetterà veramente un cambio culturale, con la sperimentazione dei patti di collaborazione tra cittadini ed amministrazione locale”.
“Si tenga presente, tra l’altro, che questo regolamento – aggiunge l’assessore ai Servizi Sociali – è stato già approvato in più di 200 comuni italiani, e da Torino a Bagheria, si stanno iniziando a vedere già i primi frutti. Il sindaco ha sposato la mia idea di voler coinvolgere fin dal primo incontro le associazioni, perché sono i rappresentanti di quei cittadini volontari e attivi che intendono, se gliene viene data occasione e possibilità, prendersi cura dei beni comuni, dai parchi cittadini a immobili da rigenerare, considerati oggi elementi necessari per innescare processi di sviluppo locale, culturale e sociale attraverso la sperimentazione dei patti di collaborazione”.