Cronaca
“Ha rapinato un bar del centro”, la polizia arresta un licatese: viene ricercato un complice
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Scritto da
Angelo Augusto
E’ accusato di avere rapinato, intorno alle 23.30 di domenica scorsa, un bar del centro di Licata, insieme ad un complice ancora in via di identificazione.
Con questa accusa gli agenti del commissariato di polizia di Licata, coordinati dal commissario Sergio Carrubba, hanno arrestato il licatese di 33 anni Angelo Antona. Oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Cecilia Baravelli, ha convalidato l’arresto ed ha disposto la custodia cautelare in carcere.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti, nel pomeriggio, dal dirigente del commissariato di polizia nel corso di una conferenza stampa.
Secondo l’accusa, intorno alle 23.30 di domenica scorsa, Antona ed un’altra persona sarebbero entrati in un bar del centro. Armati di una pistola avrebbero immobilizzato il personale che si trovava all’interno, hanno portato via una gettoniera ed hanno esploso alcuni colpi di pistola contro una slot machine. Prima di andar via, inoltre, avrebbero staccato e sottratto l’hard disk del sistema di videosorveglianza del locale.
Scattato l’allarme la polizia è giunta sul posto, ma ha trovato la saracinesca del bar abbassata. Ha comunque avviato le indagini e prima dell’1, anche grazie ad un dispositivo satellitare di cui era dotata la gettoniera, ha raggiunto l’abitazione di Angelo Antona. Qui, secondo l’accusa, l’uomo sarebbe stato sorpreso mentre tentava di aprire la gettoniera a colpi di martello, ed è stato arrestato. Il complice viene ricercato.
“Con rammarico dobbiamo dire – sono le parole pronunciate dal dirigente del commissariato nel corso della conferenza stampa – che non ci sono state collaborazioni alle indagini. Gli stessi titolari del bar non avevano presentato alcuna denuncia, tanto che quando siamo arrivati sul posto abbiamo trovato la saracinesca del locale abbassata. Rivolgo, pertanto, un appello a tutti i cittadini alla collaborazione, senza la quale è difficile prevenire e punire i reati”.
Cliccate sotto e guardate l’intervista con il commissario Sergio Carrubba.