Politica
Inchieste antimafia, Pullara: “Non c’entro nulla, perchè vengo tenuto nella pressa mediatica?”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Forse si vuole disintegrare, sul piano dell’immagine, questo politico venuto dal nulla, che si è candidato per la prima volta alle elezioni Regionali ed è risultato il più votato della provincia di Agrigento? Forse si vuole, in qualche modo, offuscare l’immagine di una persona che a Licata è, numeri alla mano, certamente il politico più rappresentativo e quello che gode del maggiore favore della gente?”.
A scriverlo, in una nota, è il deputato licatese Carmelo Pullara, intervenendo sul fatto che nelle recenti operazioni antimafia “Assedio” ed “Halycon”, è stato tirato in ballo il suo nome, malgrado non sia indagato.
“Non c’è, invece, nessun forse – aggiunge Pullara – sulla trasparenza delle mie azioni rispettose della legalità sempre e senza eccezione alcuna. Faccio politica sul territorio, alle ultime elezioni Regionali sono stato il più votato della provincia di Agrigento, incontro ogni giorno tantissime persone. Ritengo che questo sia l’unico modo per ascoltare i loro bisogni e, nei limiti del possibile e rispettando la legge, venire loro incontro. Non conosco un altro modo di fare politica, ma continuo a non comprendere la scelta di qualcuno di riportarmi, praticamente ogni giorno, agli onori della cronaca, per vicende che mi vedono assolutamente estraneo”.
“Fonti giornalistiche – scrive ancora Pullara – riportano miei colloqui, sui quali sono pronto a dare immediate spiegazioni alle autorità competenti ove richieste, con persone che, al momento in cui le conversazioni, che non hanno alcuna rilevanza penale, avvengono, erano al di sopra di ogni sospetto. Alcune di queste persone le conosco fin da quando eravamo bambini e mai avrei immaginato che potessero essere interessate da provvedimenti giudiziari, men che meno in vicende di mafia. I colloqui cui fanno riferimento talune testate giornalistiche avvengono in luoghi pubblici, alla luce del sole, a conferma del fatto che non c’era nulla da nascondere. Stessa cosa per quanto riguarda le conversazioni al telefono: chiare, trasparenti, che non nascondono alcun segreto. Avevo pensato di tenere una conferenza stampa per chiarire, in via definitiva, la mia assoluta estraneità alle due inchieste antimafia condotte di recente dalla magistratura a Licata. Ho deciso di non farlo, per il rispetto che nutro nei confronti delle istituzioni che hanno in corso un’attività investigativa. Al tempo stesso, però, non posso non osservare che questo stillicidio, ormai quotidiano, che riguarda la mia persona, questo finire ogni giorno sulle prime pagine dei giornali per vicende in cui non ho alcun ruolo, mi fa sorgere dei dubbi. Perché vengo tenuto costantemente nella pressa mediatica? Non ricordo un politico, un rappresentante delle istituzioni che, al netto di conversazioni senza alcuna rilevanza penale, e con persone delle quali non poteva esserci alcuna consapevolezza del loro presunto ruolo perché mai sfiorate prima da sospetti, che sia stato sbattuto ogni giorno sulle prime pagine dei giornali. Continuo ad avere il massimo rispetto e la massima fiducia nella magistratura, che sta facendo il proprio lavoro, utile a fare chiarezza su vicende gravi”.