Politica
Differenziata, Platamone e Montana: “La giunta ha le idee confuse, faccia chiarezza”
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Scritto da
Angelo Augusto
Francesca Platamone, presidente del circolo Lega di Licata, insieme al vice presidente Giuseppe Montana, interviene sulla questione rifiuti.
“Differenziata – scrive -, il tempo dei proclami vuoti e delle “mezze risposte” è scaduto. L’amministrazione comunale faccia luce sulla questione, in maniera definitiva, responsabile, trasparente”.
“Avevamo intuito fin da subito – aggiungono Francesca Platamone e Giuseppe Montana – che le “idee” della Giunta comunale, in materia di raccolta differenziata, fossero alquanto confuse e prive di un piano organizzato nei dettagli. Lo avevamo compreso già nell’ottobre 2018, quando, a seguito dell’annuncio da parte del primo cittadino dell’avvio della raccolta differenziata, non fu mai dettagliatamente spiegata ai cittadini la modalità di funzionamento del servizio, ma di più non fu mai reso “trasparente” un piano finanziario, prioritario risultava esternalizzare e affidare il servizio, a prescindere da quello che ne sarebbe potuto derivare. In breve, l’approssimazione nella gestione si era già ampiamente palesata. Ciò che seguirà nei mesi successivi è sotto gli occhi di tutti, un copione degno dei peggiori “disastri nostrani”, in cui chiaramente a pagarne le spese sono sempre la città e i cittadini”.
“Noi, però – scrivono i due rappresentanti della Lega – chiediamo risposte, perché i cittadini meritano rispetto e chiarezza. Ci chiediamo come mai dopo aver seguito, per più di un anno, la linea amministrativa dell’esternalizzazione del servizio, improvvisamente ha deciso di invertire la rotta verso la gestione in house . Qual è stato il fulmine che sulla via di Damasco ha convertito l’amministrazione verso l’internazionalizzazione del servizio? Se l’amministrazione ci ha messo più di un anno per maturare questo clamoroso flop, ci chiediamo quanto tempo ancora devono attendere i licatesi per vedere attiva la differenziata. Forse devono ancora attendere un altro anno? Ma, soprattutto ci domandiamo quale possa essere stata la ragione per cui l’impresa aggiudicataria dell’appalto abbia espresso “il gran rifiuto” e si sia ritirata da una gara, che evidentemente, per parteciparvi, aveva giudicata lucrosa. I licatesi hanno bisogno di sapere, per comprendere quale sarà il loro futuro e come saranno impiegati i loro soldi della tari. Che l’amministrazione riferisca della differenziata, sull’appalto aggiudicato e sul mancato avvio, riferisca quanto questa gestione quasi “dilettantistica” graverà sui conti dell’ente e sui contribuenti. Sul danno d’immagine e di decoro di Licata evitiamo di soffermarci, perché fa male solo a pensarci”.