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Acqua del rubinetto

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Pino Galanti e Tony Licata: “No alla proposta dell’Ati di una Spa per la gestione dell’acqua”

Il sindaco Pino Galanti ed il suo esperto, Tony Licata, prendono posizione sull’ipotesi dell’Ati idrico di costituire una spa per gestire le risorse idriche nei Comuni della Provinca. Secondo Galanti e Licata, invece, “l’Azienda Speciale Consortile è l’unica forma di conduzione adatta a evitare il ripetersi delle “anomalie gestionali” fin qui registrate con Girgenti Acque, con controlli effettivi e minuziosi sul servizio reso”.

“Ci stupisce – aggiungono Galanti e Licata – l’orientamento, prima contraddittorio e recentemente più deciso espresso dai massimi vertici dell’Ati, che pare intendano proporre una Società Spa, quale successore a Girgenti Acque, perchè più “snella”. Noi pensiamo che al Gestore precedente non sia mancata la snellezza. Quello che è mancato è stato il controllo, pur in presenza di precise e circostanziate denunce, dell’operato in ogni singolo comune servito. Ai cittadini non importa se l’Azienda che verrà sarà snella o meno, ma che sia efficiente, che svolga un servizio efficace e che lo stesso sia economico e soprattutto che riceva i controlli e la vigilanza che occorre”.

Per Galanti e Licata “questa convinzione di realizzare una Spa e pure snella, non ha motivo di esistere, anzi si dovrebbe essere ossessionati dall’esigenza di reperire ottimi tecnici, con competenze e professionalità in grado di ben governare il nuovo soggetto gestore. Manager di sicuro affidamento, che sappiano farci rientrare velocemente dalle tante infrazioni che la Unione Europea ci ha già comminato e soprattutto sufficientemente insensibili alle possibili voglie di chi li circonda. Serve abbattere drasticamente le tariffe, esose e serve dare risposte celeri ai cittadini. Siamo ormai entrati nell’ottavo mese, dall’invio della risoluzione contrattuale al Gestore ed ancora non sono stati inviati i responsi ai Comuni che hanno fatto richiesta di gestire autonomamente il servizio e soprattutto ancora si cincischia su che assetto gestionale dare al nuovo soggetto. Serve un cambio d marcia e serve subito da parte dell’organo direttivo dell’Ati, – concludono il sindaco e il suo esperto – se si vogliono cogliere le pressanti richieste che provengono dai cittadini vessati, giustamente stanchi di vedere fuorviata la loro aspettativa di un servizio che risponda ai canoni di efficienza, efficacia ed economicità”.

 

 

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