(GUARDA LE FOTO) La mamma, Marilena Re, ha iniziato a giocare a pallavolo nella Polisportiva Guidotto nell’84. La figlia, Marta Russello, ha cominciato 8 anni fa nella Santa Sofia e non ha mai smesso. Ora giocano insieme, nella stessa squadra (la Santa Sofia appunto) dove Marta fa il capitano e Marilena gioca al “posto 4”.
Una bella storia di passione per il volley, per lo sport più in generale, che ha fatto “incontrare” mamma e figlia anche sul parquet.
La squadra, allenata da Gaetano Callea, eccezion fatta per tre veterane, è composta da ragazzine che non hanno ancora compiuto 16 anni. Eppure in Prima Divisione, dove la Santa Sofia è tornata a giocare dopo una pausa di tre anni, le giovanissime atlete gialloblù danno del filo da torcere anche alle avversarie più quotate.
“Sicuramente – dice Marilena Re – sono io che ho trasmesso a mia figlia Marta la passione per la pallavolo. Giocavo nella Guidotto negli anni ’80 e mi sono divertita tanto. Marta sta sul campo di volley da quando aveva 8 anni e, francamente, mai avrei pensato che un giorno avremmo diviso lo spazio sul parquet. Invece quest’anno ho accettato subito la proposta di mister Callea e della Santa Sofia, ed eccomi, qui, ad allenarmi ed a giocare insieme a mia figlia”.
“In un certo senso – aggiunge Marta Russello – i ruoli rispetto a quando siamo a casa si invertono. Nella Santa Sofia io sono il capitano perciò (ride) in qualche caso sono io a dare le indicazioni a mia madre. Ovviamente scherzo, perchè è mister Gaetano a dettare i tempi. Tutta la squadra ha un buon rapporto con lui e con lo staff, siamo una grande famiglia”.
Dunque nessun imbarazzo tra mamma e figlia nel condividere il confronto con le altre atlete, lo spogliatoio, tutto fila liscio.
“Questa – aggiunge Marilena Re – è davvero una grande famiglia. Ed a proposito di famiglia siamo riusciti a far appassionare al volley anche mio marito. Non si perde una gara, viene anche in trasferta, e poi insieme pranziamo con tutta la squadra”.
Il tecnico è convinto che la sua squadra possa ancora migliorare.
“Stiamo facendo bene – conferma -, ma i margini di crescita ci sono, del resto gran parte dell’organico è composto da atlete giovanissime. Ma qui le vittorie sono in secondo piano, ci interessa educare le ragazze allo sport”.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”28″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_thumbnails” override_thumbnail_settings=”1″ thumbnail_width=”150″ thumbnail_height=”150″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”20″ number_of_columns=”0″ ajax_pagination=”0″ show_all_in_lightbox=”0″ use_imagebrowser_effect=”0″ show_slideshow_link=”0″ slideshow_link_text=”[Mostra slideshow]” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]