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Carmelo Pullara

Politica

Appello di Carmelo Pullara al governo Musumeci: “Si fermi subito l’iter per le trivellazioni in mare”

Carmelo Pullara, capogruppo di Popolari e Autonomisti all’Ars, con una mozione parlamentare ha chiesto al governo regionale “garanzie ed impegni precisi a tutela dell’ambiente, della pesca e del turismo siciliano”.

“Obiettivo dell’atto presentato da Carmelo Pullara, e firmato da tutto il suo gruppo, è quello – si legge in una nota – di contrastare l’iter avviato a beneficio di alcune società petrolifere, con in testa il colosso Eni, per permettere loro di intraprendere trivellazioni in mare, nelle acque prospicienti la fascia costiera sud occidentale della Sicilia. La perforazione petrolifera, per essere chiari, interesserebbe direttamente o indirettamente tutti i comuni costieri della provincia di Agrigento, da Sciacca a Licata”.

Secondo Pullara “il progetto di Eni di creare le proprie linee d’estrazione del metano a poco più di 15 miglia marine al largo delle coste di Licata, rappresenta l’ennesimo tentativo di destabilizzazione dell’ecosistema marino, attraverso l’arricchimento di una società che in cambio non creerebbe eque contropartite occupazionali ne dirette e nemmeno per l’indotto”.

“L’onorevole Pullara – si legge ancora nel comunicato stampa – si dice preoccupato per le potenziali rilevanti alterazioni dell’assetto idrogeologico e dell’ecosistema marino “perché quest’ultimo rappresenta il patrimonio principale su cui si fondano sia il settore turistico che la pesca”. Ed, inoltre, “non possiamo non tener conto che quella porzione di mare è la stessa dove si svolse la prima Guerra Punica. A detta di molti archeologi quei fondali potrebbero custodire centinaia di reperti che attendono soltanto di essere riportate alla luce”.

“Se non bastassero le riflessioni a difesa di pesca, turismo e cultura – continua il deputato licatese – si tenga conto che nel Canale di Sicilia, come confermato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato individuato un edificio vulcanico sottomarino vasto quasi quanto l’Etna. Secondo il rapporto tecnico dell’istituto, del 2010, l’attività perforativa a scopi industriali potrebbe provocare una ripresa dell’attività vulcanica in una  zona relativamente prossima alla costa agrigentina”.

Secondo Pullara, infine, “c’è un difetto sostanziale dell’iter burocratico che consentirebbe la trivellazione del nostro mare. Le istanze di permesso per le prospezioni geologiche sono state avanzate al Ministero dello Sviluppo Economico, quando invece le competenze relative alla ricerca ed estrazione degli idrocarburi sono esercitate direttamente dalla Regione ai sensi della legge regionale 3 luglio 2000, n. 14. “Il governo regionale adotti con urgenza tutte le iniziative di competenza affinché vengano rivalutate le concessioni rilasciate dal Ministero all’Eni, ed a contrastare il rilascio di autorizzazioni di ricerca nelle aree territoriali e marine della fascia sud occidentale della Sicilia. Di disporre, inoltre, l’immediata sospensione di qualsiasi attività istruttoria ovvero cantieristica che dovesse essere  in  corso  presso il competente assessorato regionale”.

 

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