Politica
Quasi pronto il governo Lega – M5S, Pullara: “Non c’è alcun piano di investimenti per il Sud”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Assistiamo da giorni al ping-pong mediatico sul possibile, ormai certo, accordo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Noto una lacuna macroscopica che grava su questo dibattito: il “buco” concettuale dei loro programmi e dei loro annunci sta nell’assenza totale, all’interno del cosiddetto “contratto” di governo, di un piano di investimenti strutturali per il Sud”.
A scriverlo, in una nota, è il deputato licatese Carmelo Pullara.
“Nessuna menzione – aggiunge Pullara – alla necessità di un ravvicinamento in termini di aggiornamento tecnologico, ammodernamento dei trasporti, infrastrutture “chiave”, strumenti di sostegno per la gestione sul territorio della crisi migratoria, potenziamento del sistema scolastico e sanitario. Solo accenni su un reddito di cittadinanza che non potranno mai realizzare e che il Sud non ha mai chiesto! Questo popolo chiede occupazione e sviluppo economico. Mi preoccupa l’assenza di tali contenuti perché dimostra, ancora una volta, l’assenza di una prospettiva a lungo termine, ma anche storica e geopolitica dei due partiti di maggioranza. Continuo ad essere convinto che il gruppo al quale appartengo, quello cioè degli autonomisti, possa essere la giusta risposta a due formazioni reggenti troppo acerbe ed inesperte per comprendere la necessità, e allo stesso tempo l’opportunità, che un rilancio strutturale del sud d’Italia potrebbe significare sviluppo per la penisola intera. Un’Italia forte ed un sistema paese con un benessere ed una forza produttiva più omogenea rappresenterebbe, di certo, un interlocutore più autorevole sia in Europa che in qualsiasi altro contesto internazionale”.
“Siamo stanchi – conclude il deputato licatese – che la Sicilia e le altre regioni meridionali siano attenzionate, ancora come da sempre, più come bacini di voti che come un potenziale enorme per contribuire al rilancio della nazione intera. Continuo a dire che dobbiamo essere più autonomi nei movimenti e smetterla di costituire granaio di voti per partiti fotocopia della prima Repubblica che poi ci dimenticano presto”.