Cronaca
L’omicidio di Angelo Carità, i killer attendevano l’arrivo dell’imprenditore agricolo per ucciderlo
-
Scritto da
Angelo Augusto
Per i carabinieri della compagnia di Licata e quelli del reparto operativo di Agrigento ci sono pochi dubbi sul fatto che i killer di Angelo Carità attendevano che l’uomo, poco prima di pranzo, lasciasse il suo terreno e salisse in auto per tornare a casa, dove i familiari lo aspettavano per festeggiare la Pasquetta.
Leggi anche: Omicidio a Licata, in via Palma i killer hanno freddato il sessantenne Angelo Carità
Ad entrare in azione in via Re Grillo, secondo i militari, potrebbero essere stati due sicari, anche se a sparare è stata solo una pistola, probabilmente una calibro 9. Angelo Carità, secondo gli investigatori, era appena salito in auto, aveva messo in moto e stava facendo manovra. E’ in quel momento che è arrivato il commando che lo ha ucciso. Il cadavere dell’uomo è stato poi ritrovato dalla moglie che, preoccupata per il fatto che il marito non rientrasse per il pranzo, insieme ad alcuni altri familiari era andata a cercarlo.
Leggi anche: L’omicidio di Angelo Carità, in via Re Grillo è al lavoro la scientifica del reparto operativo dei carabinieri
Sono tanti gli interrogativi sul delitto ai quali i carabinieri sono chiamati a rispondere, a cominciare dall’utilitaria trovata sul posto e che non è escluso ospitasse almeno uno dei componenti il commando omicida.
Angelo Carità era uscito dal carcere da poco. A febbraio, infatti, era stato condannato all’ergastolo, dalla Corte d’Assise di Agrigento, per l’omicidio di Giovanni Brunetto. Secondo l’accusa Carità, il 7 maggio del 2013, avrebbe ucciso l’imprenditore agricolo licatese, avrebbe fatto a pezzi il corpo per poi seppellirlo in un terreno nella periferia di Canicattì. Carità aveva lasciato il carcere per decorrenza dei termini.
Leggi anche: Omicidio Carità, avrebbero agito due killer esplodendo almeno 4 colpi di pistola calibro 9
Oggi, nel corso della giornata, verrà eseguita l’autopsia sul cadavere di Angelo Carità, nell’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.