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La giustizia

Cronaca

Il Cga: “Potrà ottenere la qualifica di agente di Ps anche se alcuni parenti erano presunti mafiosi”

Un uomo di 55 anni potrà ottenere la qualifica di pubblica sicurezza. Il Consiglio di Stato di Palermo, ha infatti accolto il ricorso dell’uomo avverso il diniego che gli era stato opposto dalla prefettura di Agrigento “stante l’affiliazione del padre e dello zio ad organizzazione mafiosa, ancorchè deceduti”.

Ad assistere il ricorrente, un campobellese, nel corso del giudizio è stato l’avvocato Girolamo Rubino.

“Avverso il provvedimento di diniego veniva proposto – si legge in una nota diffusa dal legale – un ricorso giurisdizionale contro l’Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento, lamentando la violazione e falsa applicazione della normativa di riferimento. Ed invero è stato censurato il provvedimento di diniego impugnato, citando all’uopo giurisprudenza del Consiglio di Stato, sotto il profilo della violazione e falsa applicazione dell’articolo 5 della legge 65 del 1986, secondo cui l’attribuzione delle funzioni di agente di pubblica sicurezza è subordinata al mero accertamento della sussistenza dei requisiti tassativamente indicati dalla legge. Ne consegue che, ogni qual volta il soggetto sia in possesso dei requisiti suindicati, il Prefetto è tenuto a conferire all’interessato la qualifica di agente di pubblica sicurezza, non residuando in capo all’autorità prefettizia alcun potere discrezionale”.

“Si sono costituiti in giudizio – scrive ancora l’avvocato Rubino – l’Ufficio Territoriale del Governo – Prefettura di Agrigento, ed il Ministero dell’Interno, entrambi rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, sottolineando l’asserita gravità delle notizie acquisite relative all’appartenenza del ricorrente a famiglia i cui componenti sono sospettati di appartenere ad organizzazione mafiosa. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, condividendo integralmente la censura formulata dall’avvocato Rubino, nel senso di ritenere tassativa l’elencazione della cause di esclusione dalla qualifica di agente di pubblica sicurezza normativamente prevista, con esclusione di qualsiasi margine di discrezionalità, ha accolto il ricorso annullando il provvedimento impugnato. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Cga, il ricorrente avrà diritto al riconoscimento retroattivo della qualifica di agente di pubblica sicurezza, a far data dalla domanda, con i relativi benefici economici, e potrà avanzare anche richiesta di indennizzo per l’eccessiva durata del giudizio, protrattosi complessivamente per oltre undici anni, in violazione dei principi sanciti dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo”.

(Foto lindro.it)

 

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