Attualità
Rilievi fotografici dell’Eni nel mare di Licata, pescatori e No Triv: “Ora si muova il Comune”
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Scritto da
Angelo Augusto
I rappresentanti della marineria licatese, ed i “No Triv”, ora sono intenzionati a coinvolgere il Comune per saperne di più sulla nave che, per conto dell’Eni, sta eseguendo delle ricognizioni fotografiche, utilizzando un piccolo robot, nei pozzi che si trovano sul fondo del mare, a circa 12 miglia marine dalla costa licatese.
E’ stato deciso ieri, nel corso dell’assemblea spontanea che ha avuto luogo davanti al complesso conventuale del Carmine, dove era in programma un convegno sull’ambiente organizzato dal Wwf e dagli ordini professionali. “Abbiamo stabilito – conferma Marco Castrogiovanni, rappresentante del comitato “No Triv” di Licata – di fare delle iniziative nel corso della prossima settimana, per coinvolgere il Comune. Il quando e il come lo stabiliremo in base ad una di valutazioni che faremo man mano”.
Insieme ai “No Triv” ed ai pescatori, a confrontarsi con alcuni esponenti del Wwf presenti all’incontro è stato anche Rosario Bonfissuto, ingegnere licatese che da tempo segue la questione relativa alla realizzazione dell’”Offshore Ibleo”, progetto dell’Eni che prevede l’installazione di nuove piattaforme, per la ricerca che petrolio e gas, nel mare di fronte a Licata. Progetto al quale la comunità locale, la marineria e tutti gli ambientalisti siciliani si oppongono fermamente ormai da alcuni anni.
I pescatori, nel corso del primo sit in di ieri mattina al porto, hanno detto chiaro e tondo che temono che “la presenza della nave al largo di Licata sia una premessa per l’inizio dei lavori di realizzazione delle piattaforme”.
Ma la guardia costiera cittadina, nel ribadire che l’intervento in mare dispone di tutte le autorizzazioni del caso, ha confermato che il natante sta solo eseguendo delle ricognizione fotografiche.
(Foto Comitato No Triv Licata FB)