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La lettera del podestà al prefetto

Storie

Anno 1931, ecco come il podestà di Licata si preparava a difendere la città da attacchi aerei

E’ il 18 dicembre del 1931, siamo in pieno periodo fascista, la prima guerra mondiale è terminata da un pezzo e perché inizi la seconda mancano ancora, ben, 9 anni, ma evidentemente la prudenza non è mai troppa. Tanto che l’allora podestà di Licata scrive al prefetto di Agrigento, nell’ambito di una corrispondenza “riservata”, ed avanza delle proposte per difendere la città in caso di attacchi aerei.

A rendere nota la lettera, finora un inedito, è il Fondo Librario Antico di Licata, “costola” della biblioteca comunale “Luigi Vitali”, vero e proprio tesoro di informazioni e ricerche storiche sulla nostra città, che stasera ha pubblicato la missiva sulla propria pagina Facebook.

Il podestà di Licata suggerisce al prefetto, per la difesa antiaerea, di “avere il municipio come posto centrale, il semaforo (Castel Sant’Angelo) come posto di segnalazione ed i campanili della chiesa Madre e delle chiese del Quartiere, di San Domenico e di Sette Spade come posti di allarme”. Allora sul fiume Salso c’erano solo due ponti (l’attuale Federico II ed il ponte ferroviario), ma il podestà nella missiva parla della possibilità di costruire un ponte di riserva.

Ci sono poi i riferimenti alle linee elettrica e telefonica e persino al “mascheramento della stazione ferroviaria”.

(Foto Fondo librario antico Fb)

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